Lunedì, 03 Marzo 2025 20:42

Vittoria Risi: la pornostar sognatrice che ama la pittura

Vittoria Risi: l'arte di restare bambina sognatrice tra la pittura e il mondo a tripla XXX.

 

Incontriamo la meravigliosa Vittoria Risi (al secolo Tiziana Zennaro) al Boys di Vicenza lo scorso 1 marzo 2025. Mirko, il direttore di sala, ci fa accomodare nell'ufficio e cominciamo la nostra chiacchierata. La Risi è certamente una donna interessante e colta. Sicuramente è una icona internazionale del mondo tripla X che molti conoscono ma sappiamo che ama la pittura e il cinema di qualità per cui cerchiamo di esplorare il suo lato di sognatrice.

- Identikit -
Nome: Vittoria Risi (alias artistico)
Libro: La "Recherche" di Proust, sono molto malinconica, sono molto legata ai ricordi.
Film: Ce ne sono diversi, però quasi tutti quelli di Fellini, quindi "Amarcord" in primis, "La dolce vita". Perché comunque sono molto anche spettacolari, scenografici.
Città: Venezia.
Sport: tifossima della Juve

V.N. La Juventus nonostante tutto.

V.R. Nonostante tutto è rimasta. Fin da piccola perché avevo un vicino di casa della mia età appassionatissimo della Juve. Il tutto nonostante mio papà fosse milanista.

V.N. Com'era Vittoria Risi da bambina? Perché tutti immaginano Vittoria Risi da adulta e attrice.

V.R. Sognatrice come adesso (e qui i suoi occhi brillano, si illuminano, ndr). Io ho fatto tutte le scuole artistiche. Da piccola, da scuola, chiamarono per dire mia a madre che invece di ascoltare la maestra per leggere o scrivere, io continuavo a disegnare senza dare retta.

V.N. Ah, oggi direbbero che si ha la sindrome da deficit dell'attenzione.

V.R. Adesso. Io, all'epoca, ero invece molto introversa, timida, timidissima.

V.N. E quindi cercavi un mondo alternativo.

V.R. Io sempre, perché comunque anche mio papà era molto bravo a disegnare. Ho ereditato quel talento: è una cosa naturale.

V.N. Sì, sì, poi ti affini, però devi avere un talento iniziale, se no non riesci.

V.R. Esatto... e quindi da giovane devo dire che ricercavo comunque quella parte lì, come si dice, del piacere sessuale, perché sai quando sono le prime...

V.N. Eh, infatti ora ci arriviamo alla vocazione. Quando hai iniziato?

V.R. Devo dire che ero già adulta... non ho iniziato a vent'anni. Tanto che io non pensavo che poi potessi avere anche successo. Vedevo questi film, li guardavo i film porno, quindi dicevo, queste donne mi danno l'idea, pur leggendo molto i film, i fumetti di Manara, i fumetti erotici, vedevo queste donne che avevano comunque un potere, pur restando libere, erano libere anche di provare sessualmente tutto. E quindi provai con i film. Certi prima facevano spettacoli e lavoravano nei lapdance mentre io non avevo mai frequentato i lapdance - quindi era una cosa che mi è venuta guardando i film porno.

V.N. C'è un tot di esibizionismo, cioè la voglia di essere guardati.

V.R. Soprattutto l'esibizionismo che ho notato che più uno è timido e più invece lo vuole, lo esorcizza così, no? Però ti dico la verità che anche all'inizio, tanti non notavano che comunque avevo un po' questa timidezza.

V.N. Una cosa è con la tua vita privata, una cosa sono i tempi, il regista, la scena, fai questo, fai quello... Cioè sembra facile, in realtà è un mondo complesso quello dei film hard.

V.R. È un mondo anche molto faticoso perché fisico. In fondo come un atleta usa il fisico in varie posizioni.

V.N. E nei lap dance dove lo shop è dal vivo ed il pubblico in sala?

V.R. C'è gente che mi segue da anni e io ho 18 anni di carriera. Sono sei anni che non giro più volutamente sebbene le richieste mi vengano fatte continuamente anche da case per cui ho già girato. Però ho girato anche per importanti case americane.

V.N. Sei una icona internazionale.

V.R. Da 5-6 anni ho deciso di non girare scene visto che il porno è anche cambiato.

V.N. Una volta il porno era diverso. Non c'era internet, non c'erano tutti questi siti, queste piattaforme, per cui magari c'era anche il piacere...

V.R. Ma è iniziato... In realtà è cominciato 2008, è iniziato con i social. Poi anche gli smartphone che prima non c'erano.

V.N. Esatto. Non c'era l'accesso così facile a questa quantità di informazioni per cui c'era poi magari anche il piacere di andare a vedere dal vivo la star. Non la vedevi facilmente.

V.R. Esatto.

V.N. Però, secondo me, tra la vecchia scuola delle tripla X e quello che c'è oggi, comunque c'è differenza. Oggi c'è tanta bassa qualità scadente.

V.R. Non c'è professionalità.

V.N. Perché alla fine sono persone che sono a casa loro, si mettono davanti a un telefonino e girano una scena.

V.R. Non c'è più la star, perché tutti adesso, come diceva anche Andy Warhol, vogliono 15 minuti di popolarità e magari dicono, ah sì, dai, cosa vuol che sia, anche girare una scena, così ho la popolarità, ma invece non è così.

V.N. E non è la stessa cosa.

V.R. No, perché comunque uno lo fa con professionalità, e poi non lo persegue, perché ad esempio come me, anche altri hanno anni di carriera, e vedi la differenza comunque che vengono ancora seguite, e comunque, se c'è una perseveranza in quello, vuol dire che qualcosa è stato...

V.N. Quando non c'era internet, la star del mondo XXX era considerata irraggiungibile. Segnava anche la crescita delle persone, era un mito per tanti. Oggi c'è talmente tanta offerta che la gente non ha più miti o fa fatica a crearne.

V.R. Io non voglio essere molto social, proprio per la mia natura, perché non mi piace. A me piace esibirmi negli show ma non mettere tutto in visione della mia vita privata, e quindi per mia scelta. Quando mi vedono dal vivo dopo vanno su internet a vedere chi sono. Sul video una persona non la puoi vedere davvero com'è. La generazione che non aveva internet, e quindi che lavorava nel cinema però ha lasciato un segno diverso.
Ancora in America ci sono quelle che continuano ancora, tipo Lisa Ann o altre.

V.N. Però la star, rispetto alla moltitudine di oggi, lasciava un segno particolare: diventavava icona, un simbolo, un sogno. Era un altro mondo: era anche un po' più romantico... si sognava. L'abbondanza di materiale ti ha tolto il sogno.

V.R. Si sa che adesso il sesso non viene fatto tanto dai giovani, no?

V.N. Generazione strana la Z.

V.R. Si informano solo su quello che interessa nel momento. Altre generazioni guardavano anche la musica o il cinema di prima, no?

V.N. Oggi non sono curiosi, sono spenti.

V.R. Male, perché comunque noi andavamo a guardarceli, no? Perché io sono più curiosa. Io sono stata educata a vedere i film vecchi e anche ad ascoltare la musica.

V.N. Io ho fatto una scelta unica radicale: no Televisione.

V.R. Ah, bravo.

V.N. Io leggo solo libri. È una scelta precisa.

V.R. Comunque, ovviamente, non ho niente contro quello che succede adesso. È un'evoluzione. Però è bello notare questa differenza. Chi sa dire quale sia la cosa migliore?

V.N. Molti dei ragazzi che oggi vanno online sulle piattaforme saranno dimenticati in breve tempo. Non lasceranno ricordi.

V.R. Ma anche lo stesso secondo me.

V.N. Progetti di Vittoria Risi. Uno non smette mai di sognare.

V.R. Sempre.

V.N. Un progetto che si può dire?

V.R. I progetti sempre. Continuerò con la pittura, prima o dopo solo con quella. Sarà quello che mi fa tornare bambina, quindi, vedi? Eh, è tutto collegato. Ritorno bambina.

Vittoria a breve avrà il suo show. Noi andiamo via. Raramente guardiamo gli show delle star ospiti perché riteniamo che la loro personalità vada ben oltre i 20 minuti di spettacolo.

Lo show è una sfaccettatura, un lavoro. La donna che affascina e ammalia con la mente, per noi, è superiore.


Crew









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